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Salvavita elettrico

Cosa fare quando scatta il salvavita? – seconda parte

Cosa fare quando scatta il salvavita? – seconda Parte

Se avete letto i primi 2 articoli riguardanti il salvavita, avrete capito che da ora in avanti mi rivolgerò esclusivamente a persone che abbiano un minimo di esperienza elettrica e siano informati sui pericoli dell’ elettricità.
Può rivelarsi estremamente pericoloso agire sugli impianti elettrici senza un minimo di informazione.

Come lavorare sul salvavita elettrico

Abbiamo visto come si debba “spogliare” un impianto elettrico da tutte le sue utenze per trovare l’apparecchiatura guasta e poter ripristinare il salvavita.
Purtroppo, molto spesso tutto questo non basta.
Infatti, il guasto può riguardare il salvavita stesso o l’ impianto elettrico e non le sue utenze.
Per testare il salvavita ,sia esso l’unico interruttore principale della casa o sia il generale di un centralino con altri interruttori di protezione di zona, dobbiamo provarlo scollegandolo dall’impianto elettrico.
Per fare questo, soprattutto se il contatore è fuori vista di chi opera, prepariamoci un bel cartoncino con la scritta: attenzione! non attaccare, lavori in corso.

Fatto questo, andiamo al contatore, lo stacchiamo e vi fissiamo il cartellino di pericolo. Torniamo al salvavita, lo mettiamo in posizione spenta e scolleghiamo i cavi IN USCITA, quelli cioè che fuoriescono dalla parte inferiore dell’ apparecchiatura. Riaccendiamo il contatore e controlliamo con un tester (il cercafase basterebbe, ma preferibilmente usate un tester, ormai reperibili a prezzi popolari) che la tensione in entrata, cioè ai fili collegati nella parte superiore del salvavita, arrivi correttamente (220 V).
A questo punto accendiamo il salvavita.
Se si staccherà, significa che è guasto e da sostituire (prova a vuoto).
Se non si stacca dobbiamo fare ancora una prova: prendiamo una prolunga presa-spina e scolleghiamo la spina, sguainiamo un tratto di cavo di 25 cm circa, e, a salvavita spento, connettiamo i conduttori all’ uscita del salvavita( non quello di terra gialloverde, naturalmente).
A questo punto colleghiamo alla spina un carico elettrico del tipo stufetta elettrica, phon od altro che siamo certi funzioni correttamente magari testandolo da un amico con salvavita, accendiamo il salvavita e se scatta, è certamente guasto e da sostituire (prova con un carico estraneo all’ impianto).
Se supera ambedue le prove, cioè non interviene, il guasto è certamente nell’ impianto elettrico, e non è una buona notizia!
Perché questo comporta, in primo luogo, una ulteriore verifica approfondita sullo stato dell’ impianto, quindi l’ apertura delle scatole di derivazione principali e lo smembramento dell’ impianto riducendolo in rami più piccoli e testando ogni volta che abbiamo escluso un ramo se il salvavita torna a funzionare correttamente. Peccato però che sia un lavoro non alla portata di tutti gli hobbisti.
Se avete anche un minimo dubbio, rinunciate, fate mettere le mani sull’ impianto ad un professionista.
La prossima volta vedremo come può intervenire un hobbista nel caso in cui un salvavita intervenga saltuariamente apparentemente senza motivo. Alla prossima!

CABESTANO

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