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Ma il mio impianto elettrico è sicuro ?

Come capire se l’impianto elettrico è sicuro?

Ma il mio impianto elettrico è sicuro ?

Quante volte vi siete fatti questa domanda?
Spero molte, per la vostra sicurezza!!!!
La soluzione più ragionevole è quella di contattare un professionista fidato, munito di adeguata strumentazione, che saprà dirvi, magari attraverso una relazione scritta, se il vostro impianto è a norma o quali interventi siano necessari per renderlo tale, con eventuale offerta economica a corredo della relazione. Questa soluzione è adatta in particolare a chi per esempio acquista un appartamento di costruzione non recente e necessaria se costruito prima del 1990. Se il venditore ha provveduto alla ristrutturazione dell’ impianto elettrico, fatevi rilasciare la copia della dichiarazione di conformità.

Come controllare l’impianto elettrico se funziona regolarmente
impianto-elettrico

La spesa del professionista verrà compensata dalla sicurezza vostra e della vostra famiglia, gli infortuni casalinghi che riguardano l’ elettricità sono sempre molti!!!
Ma ci sono casi in cui è la semplice curiosità dell’ amante del fai da tè che fa scattare la molla e allora…..facciamo qualche semplice prova, che pur non essendo definitiva, ci indicherà se è il caso di rivolgersi ad un professionista o meno.
Come abbiamo visto negli articoli precedenti, il salvavita è un componente essenziale del nostro impianto. Su tutti i salvavita è presente un tasto denominato TEST, premetelo, e se l’ apparecchio non scatta significa che non funziona più bene, e nella maggioranza dei casi è da sostituire.
Prendete la buona abitudine di testare il salvavita più volte ogni anno (i costruttori consigliano anche una volta al mese).
Altra parte essenziale del nostro test è la verifica della presenza dell’ impianto di terra, sottolineo la presenza e non l’ efficienza che deve essere misurata con apposite strumentazioni.
Ma già il fatto che sia presente la terra è tranquillizzante….
Prendiamo il nostro multimetro digitale, impostiamolo sulla massima portata VAC (750 V, vedi precedenti articoli), introduciamo i puntali tra il cubicolo centrale di una presa e su un cubicolo laterale prima, e mantenendo sempre un puntale sulla parte centrale, sul secondo cubicolo poi. Le letture corrette sono di +/- 220 V tra il centrale (terra) ed uno dei due cubicoli (la fase) e +/- 0 o pochi V tra il centrale e l’altro cubicolo ( il neutro).
Le prese che non danno questi risultati devono essere aperte e si deve verificare visivamente la connessione del conduttore di terra.
Se abbiamo la certezza che le tubazioni idrauliche di casa ( acqua e riscaldamento) sono metalliche e non in materiale plastico o multistrato come di recente si tende ad installare, possiamo provare, sempre con il nostro multimetro, la resistenza in Ohm tra il cubicolo centrale di una presa e una tubazione metallica ripulita da vernice ed ossido.
La resistenza non dovrebbe superare i 20 -30 Ohm, meno se sono effettuati i collegamenti equipotenziali (collegamenti fra impianto di terra ,tubazioni e masse metalliche, armature del cemento armato).
Una ulteriore prova possibile richiede, però, una certa confidenza con i lavori elettrici. Individuate con certezza il neutro di una presa, attraverso il multimetro e il cercafase, costruite un ponticello e cortocircuitate il cubicolo centrale della presa (terra) con il neutro.
Il salvavita deve scattare, se così non è…chiamate un professionista!!
Se invece avete superato tutte le prove sopra descritte con esito positivo, potete stare relativamente tranquilli, ma io ritengo che il denaro speso in una verifica sia sempre ben speso!!
Esistono altre prove empiriche che è possibile fare, ma non le ho descritte perché comportano la immissione nell’ impianto di terra di quantità di corrente pericolose per coloro che utilizzano lo stesso impianto di terra (vedi condomini).Alla prossima!

CABESTANO

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