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Come tendere i raggi di una ruota

Come tendere i raggi di una ruota

Ciao a tutti, chi di noi non ha una vecchia bicicletta che magari ha deciso di riprendere in mano?

Diciamo a noi stessi: gli do una verniciatina, sostituiamo i pattini dei freni, la sella … ma sì, può farcela per un altro anno, poi vedremo …

Poi, dando una controllatina alle ruote ci si accorge che qualcosa non quadra …

Una di esse è storta!

 Ecco, le istruzioni che vi do in questo articolo riguardano il come fare in poco tempo e con una spesa quasi nulla a mettere a posto questi inconvenienti, che esulano dalle normali conoscenze ma che “azzoppano” letteralmente i nostri impeti da Fai da Te e il piacere che possiamo ricavare nel cavalcare ancora una vecchia bici.

Come prima cosa occorre acquistare una chiave tira (o meglio tendi) raggi.

Costano tra gli 8 e i 15 euro a seconda del tipo.

Fate attenzione a comperare il tipo giusto perché ce ne sono di diverse e non è affatto detto che la misura dei nipples (i dadi piccoli e sottili infilati alla base dei raggi) della vostra bici sia inclusa.

Chiedete al negoziante o al commesso.

Nel mio caso, ad esempio, ho dovuto fabbricarmene una incidendo una piattina di metallo con il “flessibile” perché mi sono accorto dopo l’acquisto di quella rotonda che vedete nella foto che nessuna misura combaciava con le misure delle mie bici.

Ok, passiamo alla pratica.

Premetto che il lavoro sui raggi funziona solo nel senso della tensionatura, cioè solo “tirandoli”.

Questo significa che se noi svitiamo i nipples ( e quindi “molliamo” i raggi”) non otterremo certamente di allontanare il cerchione dal perno.

Ciò avverrà quando tireremo anche i raggi dalla parte opposta completando così l’operazione!

Innanzitutto trovate un piano su cui appoggiare la bicicletta all’insù.

Per intenderci con le ruote al cielo.

In questo modo possiamo lavorare liberamente sulle ruote.

Se avete a che fare con un motorino, invece, trovate un modo per sollevarlo in modo stabile.

Di solito la ruota che sta alzata da terra quando è sul cavalletto è quella posteriore ma se quella storta è quella anteriore basta mettere un peso sul portapacchi.

Qualora i nipples alla base dei raggi dovessero essere particolarmente sporchi o arrugginiti, spruzzateci su lo Svitol.

Ora dobbiamo creare un “riferimento” che ci sappia dire dov’è il punto esatto nel cerchione dove troviamo il difetto. Quindi procuratevi una pinza autobloccante oppure una pinza a molla e intrappolando ad uno dei tubi di metallo a lato della ruote fissate un asta di metallo (piattina, tubicino, cacciavite o altro purché rigido) che si avvicini il più possibile al cerchione.

Se l’irregolarità della ruota che vogliamo mettere a posto è un’oscillazione sulla destra o sulla sinistra, allora l’asta di metallo dovrà sfiorare quel bordo del cerchione che normalmente viene premuto dai freni (vedi figura).

Facendo girare la ruota,  bloccate il “riferimento” nella posizione in cui sfiora il bordo quando è regolare e urta solo il punto da regolarizzare in quanto è sporgente.

Quello che risulta è il seguente effetto : Deng, deng, deng … 🙂

Con un pennarello rosso ben visibile segnate i punti di contatto: con un bollo rosso il punto di maggiore sporgenza; con due linee parallele i punti dove l’Irregolarità sfiora per poco il riferimento; con una sola linea i punti dove l’Irregolarità è visibilmente appena finita.

Noterete che in corrispondenza dei segni, vari raggi sono molli o addirittura mobili.

Ecco, a fine lavoro tutti dovranno essere fermi e ben tesi.

Bene, ora dobbiamo identificare i raggi che sono in corrispondenza della stortura ma che sono situati dalla parte opposta.

Nel mio caso (come vedete dalla figura) erano 4: una coppia proprio a cavallo del bollo rosso  ed uno per ogni coppia più esterna.

Cominciate ad avvitare i nipples facendoli “risalire”  sui raggi.

I raggi più vicino al bollo rosso vanno avvitati di mezzo giro alla volta; quelli più esterni sempre della metà dei primi.

Ogni volta che li tirate fate girare la ruota e controllate quanto l’asta di riferimento tocchi o sfiori il cerchione.

Non appena la situazione comincia a migliorare riavvicinate il riferimento al cerchione in modo di avere un feed back (una corrispondenza) sempre più preciso.

Ora andate avanti così, ripetendo i quattro punti precedenti sino a quando l’asta sfrega ( o sfiora) contro il cerchione in modo regolare.

A questo punto saltate a cavallo del vostro “mezzo” e fate un giretto   in modo da far assestare anche tutti gli altri raggi della ruota alla nuova situazione di equilibrio.

Ricontrollate e se necessario riprendete in mano la chiavetta e fate un altro giro di tensionatura, di solito molto più lieve.

Et voilà, il gioco è fatto. E chi vi ferma ora!

PS: Considerate che oscillazioni residue del cerchione di un millimetro o due  sono da considerarsi un buon risultato.

A risentirci presto.

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